Il DVD del Pane a Vita

E’ disponibile da oggi il DVD del Pane a Vita. Si può ordinare da qui: http://bit.ly/1JqmMId
Il DVD contiene la versione integrale del film, il trailer ed E’ finita, il documentario inedito sulla Cividini.

Oltre che in italiano, il DVD è sottotitolato in inglese, francese, spagnolo, tedesco e portoghese, grazie alle traduzioni di Berta Bayon, Andrea Benassi, Margrit Bieder, Daniel Goncalves e Tessa Marzotto.

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E’ finita

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 E’ finita (Italia, 2015, 25′)

“E’ finita” è il secondo e conclusivo capitolo di un’indagine sul territorio bergamasco ai tempi della fine del lavoro, cominciata con “Il pane a vita”.
Racconta la chiusura di una fabbrica di pianura, ad Osio Sotto, la Cividini: fino a pochi anni fa, una delle più importanti realtà nazionali nel campo dei prefabbricati per l’edilizia.

Dopo l’acquisto da parte di un’altra azienda, la RDB, e dopo una promettente quotazione in borsa, nel giro di pochissimo tempo lo stabilimento di Osio è andato in amministrazione controllata ed è stato chiuso.

Lucio Carboni ci aveva lavorato per trentasei anni. Mohammed Azadi, dopo vent’anni in Italia, ci aveva trovato la stabilità sufficiente per accendere un mutuo, comprare casa e fare una famiglia. Per entrambi ora presente e futuro sono un’incognita.

Honegger e Cividini hanno molto in comune: erano entrambe grandi fabbriche, con un’importante ruolo identitario per il territorio. Rappresentavano due dei campi produttivi più centrali nella provincia bergamasca, il tessile e l’edile. Avevano una popolazione di dipendenti cresciuti nella fabbrica e con la fabbrica. Erano entrambe sostanzialmente sane sul piano produttivo.

Presentano però anche importanti differenze, utili a costruire un confronto. La Honegger aveva manodopera prevalentemente di origine italiana – meglio: valligiana-, a stragrande maggioranza femminile; ed è inserita in un tessuto sociale ed economico tutto sommato ancora solido. La Cividini era un’industria essenzialmente maschile; si era aperta negli ultimi anni ad un importante contributo di lavoro di migranti – principalmente di origine marocchina, pakistana e senegalese – ed è inserita in un tessuto socioeconomico più destrutturato e fragilizzato dalla crisi.

con Lucio Carboni e Mohammed Azadi

e con Imane e Sami Azadi,

fotografia: Luca Caon e Paolo Negro

suono: Alberto Cagol – Nessuno

montaggio: Stefano Collizzolli e Marzia Mete

musiche: Sergio Marchesini e Giorgio Gobbo – Piccola Bottega Baltazar

Il film è disponibile in edizione DVD, assieme ad Il pane a vita. Si può ordinare da qui.