Il DVD del Pane a Vita

E’ disponibile da oggi il DVD del Pane a Vita. Si può ordinare da qui: http://bit.ly/1JqmMId
Il DVD contiene la versione integrale del film, il trailer ed E’ finita, il documentario inedito sulla Cividini.

Oltre che in italiano, il DVD è sottotitolato in inglese, francese, spagnolo, tedesco e portoghese, grazie alle traduzioni di Berta Bayon, Andrea Benassi, Margrit Bieder, Daniel Goncalves e Tessa Marzotto.

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la Cividini

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La Cividini, industria di semilavorati per l’edilizia situata ad Osio Sopra, dodici chilometri a sudovest del capoluogo, ha chiuso a luglio 2012, in parte per il collasso del settore edile, in parte perché comprata da un altra ditta (la RDB di Piacenza) che, dopo aver usato l’acquisizione per quotarsi in borsa e rastrellare risparmio, ha cominciato una pesante ristrutturazione ed è ora in amministrazione controllata. Lo stabilimento di Osio è attualmente sotto sequestro giudiziario perché vi è stato trovato dell’amianto non bonificato.

Osio è al centro di una conurbazione di rilevanti dimensioni fra Bergamo e Milano. Tra Dalmine e Brembate, Verdello e Verdellino vivono circa 70.000 persone. L’area, storicamente agricola, ha subito una prepotente industrializzazione centrata sulla TenarisDalmine, una delle principali industrie siderurgiche italiane (ora di proprietà olandese), e legata soprattutto all’edilizia. Negli ultimi cinquant’anni sono cresciute una moltitudine di piccole aziende che hanno saturato il territorio di capannoni e costruito una continuità urbana che non lascia respiro.

La Cividini segue questa dinamica: nata come piccola ditta edile familiare, è cresciuta passando di mano in mano per tre generazioni, mantenendo sempre una forte presenza della proprietà direttamente in linea di produzione, con rapporti umani spesso conflittuali ma molto diretti. Con l’acquisto da parte di RDB ha mutato pelle: parziale uscita dal settore dei capannoni, dirigenza lontana e dimensioni di livello internazionale (dodici milioni di italiani vivono in case costruite con componenti RDB).

La chiusura dello stabilimento di Osio – che, compresi i terzisti, dava lavoro a quasi quattrocento persone – è stata annunciata con un comunicato di poche righe in rete. Successivamente, RDB è fallita, ed ora l’intera partita è passata nelle mani del Tribunale di Piacenza e dei curatori.

I dipendenti dell’ex-Cividini sono rimasti senza lavoro e senza stipendio da luglio 2012. La cassa integrazione, prevista per il momento per dodici mesi, ha cominciato ad essere erogata solo a dicembre 2012 – e chi, nel frattempo, è andato in banca a chiedere un anticipo si è visto opporre un netto rifiuto, o proporre poche centinaia di euro.

Alcuni fra i licenziati hanno progettato una cooperativa, che avrebbe dovuto essere finanziata con TFR e buonuscite, ma i curatori fallimentari non hanno ritenuto congrua l’offerta, ed ora gli stessi macchinari che avrebbero dovuto essere rilevati sono in via di smantellamento, e verranno smaltiti come ferro vecchio. L’intera azienda è in via di svuotamento, e ad oggi è impossibile pensare ad un futuro produttivo per l’area.

 

 

Comincia la tournèe belga del Pane a Vita!!

Dopo la vittoria al Millennium Film Festival, il sindacato Belga CSC assieme all’Associazione Diogene, che organizza il Festival Millennium, hanno cominciato ad organizzare una tournée in Belgio per Il pane a vita. Il film circuiterà in versione francese e neerlandese per le principali città del paese: il calendario definitivo sarà disponibile a breve.

La proiezione inaugurale della tournée sarà martedì 7 ottobre a Bruxelles. L’appuntamento è per il 19.00 al CIVA (Rue del’Ermitage, 55, Ixelles, Bruxelles).

Il film sarà presentato da Zlatina Rousseva per il Festival Millennium, e sarà poi occasioni di una discussione con il pubblico e con Carole Crabbé e Delphine Latawiec per il CSC, con il sindacalista cambogiano M. Vong Vuty e con operaie del tessile dal Belgio (Samia Ghorbel) e dalla Cambogia (Mme Hong Chantan).

Per l’autore e per i personaggi è un’emozione inaspettata pensare che un film nato da una profonda attenzione ad un territorio specifico possa parlare oltre i confini nazionali. Siamo in attesa del feedback del pubblico in Belgio!

il pane a vita tour

Il pane a vita Tour

“Quell’inedito sentimento di resistenza malgrado tutto”

Il tempo è fermo, congelato negli immensi capannoni deserti, svuotati della presenza di uomini e donne, eppure colmi di materiali e macchinari da lavoro, lì pronti per essere azionati; il tempo è fermo, anche quando sembra tornare indietro, al passato del miracolo economico, attraverso gli inserti di immagini d’archivio. Nell’incantesimo filmico del montaggio, una delle protagoniste principali ricarica un pendolo che prende a ticchettare, accostato per contrasto al frastuono assordante delle immagini in bianco e nero della produzione in fabbrica, attrezzature – impalcature dalle cui cavità l’obiettivo coglieva i volti assorti delle operaie.”

E’ uscita in estate ma riusciamo a segnalare solo adesso la recensione di Carmen Albergo per la rubrica Sotterranei della rivista Point Blank. Potete leggerla tutta a questo link

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Una pagina intera sull’Eco di Bergamo

Nell’edizione domenicale dell’11 maggio dell’Eco di Bergamo è uscita una pagina intera dedicata al “Pane a Vita“, con due interviste a Giuliano Zanchi e Claudio Visconti, produttori del film rispettivamente per Fondazione Bernareggi e per Caritas Bergamasca.

“Ci sono tanti modi di fare cultura. Tutti utili e tutti legittimi. Le istituzioni che rappresentiamo non possono però non essere protagoniste du una cultura che nasca dalla fatica degli uomini di costruire un mondo umano”
Cliccate sull’immagine per leggere l’articolo.

eco di Bergamo, domenica 11 maggio 2014

eco di Bergamo, domenica 11 maggio 2014

 

 

Lara ha ritrovato lavoro

Dopo un anno e mezzo di cassa, e dopo un mese dal definitivo fallimento dell’Honegger, Lara Vezzoli, una delle protagoniste del film, ha ritrovato lavoro. O meglio, il lavoro ha ritrovato lei, oltre ogni aspettativa. Alla Martinelli di Casnigo – poco distante da Albino, sempre in Val Seriana – avevano bisogno esattamente della sua figura professionale, e lunedì prossimo Lara riprenderà a fare esattamente lo stessa mansione che svolgeva in Honegger.

L’hanno chiamata direttamente dalla ditta: “Quaranta minuti dopo quella telefonata ero negli uffici della Martinelli: il mio primo colloquio dopo 23 anni. Ero talmente agitata che mi mancava la saliva, ma quando sono uscita, facevo i salti alti così. Forse mi avranno presa per matta”

Qua l’articolo del Corriere della Sera – dorso bergamasco dedicato alla vicenda

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