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I primi commenti su “Il pane a vita”

 

“E’ stato un piacere averti conosciuto e aver visto il tuo bellissimo film: uno spaccato di vita che lascia il segno e invita tutti noi a ripensare un altro modello di esistenza…grazie”
(Nazzarena Agostini, da facebook)
“..l’ho visto ieri sera, veramente toccante! ma soprattutto un bellissimo progetto: l’idea di umanizzare, di dare corpo, volto e parole a chi questi drammi li sta vivendo non potrà che dare buoni frutti!?! e complimenti a chi lo ha realizzato e alle protagoniste, forti e coraggiose come solo le donne sanno essere! in bocca al lupo di cuore..”
(Ivana Lacagnina, da facebook)

“Film interessante, ben fatto e secondo me molto adatto ad essere utilizzato come stimolo per una discussione sulla situazione ed il valore del lavoro oggi, soprattutto al fine di pensare al futuro nostro e delle prossime generazioni. Oltre che narrare la vicenda della chiusura dello stabilimento tessile Honegger, il film fa emergere spunti interessanti, come ad esempio il lavoro non solo come fonte di reddito, ma come diritto, come luogo delle relazioni, la sua importanza a livello sociale,…. Attraverso la testimonianza delle tre protagoniste si vede bene anche il grande valore del lavoro non retribuito, come il lavoro di cura, l’autoproduzione, il supporto e l’aiuto reciproco fra generazioni. Penso che riflettere su questo tema sia importante e che tutti noi, non solo gli “esperti”, siamo chiamati a dare il nostro contributo.”
(Simonetta Rinaldi, da facebook)

 

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